“Se abbiamo avuto la forza di amarci,
possiamo trovare la forza di separarci senza perdere umanità”
La convinzione comune vuole che per separarsi si debba essere necessariamente uno contro l’altro, non si può essere vicini e affrontare fianco a fianco quest’ultima tappa di una relazione.
Ma è poi così vero che dobbiamo essere per forza “io contro te e tu contro me”?
Il nostro MeToDo unisce gli aspetti giuridici con quelli relazionali per permettere di vedere la separazione e il divorzio da un punto di vista diverso, dando un’alternativa in cui possiamo essere ancora una volta “io con te”, perché non saremo più coppia ma continueremo a essere genitori, e anche se non abbiamo figli, così come abbiamo deciso insieme di unirci possiamo avere la forza di decidere insieme di dividerci.
Quando ho incontrato Carlo Fragomeni l’idea di integrare i metodi e le competenze del mio percorso di avvocato e del suo di counselor è nata dalla visione di poter accompagnare le persone a guardare oltre, per affrontare la situazione con nuovi strumenti di negoziazione e con un supporto congiunto.
Che colori hai dato alla tua vita insieme e che colori vuoi dare adesso alla tua separazione? Sei consapevole delle conseguenze che avranno le scelte che stai facendo in questa fase, su tantissimi piani della tua vita?
La separazione dovrebbe essere il momento in cui si affronta la conclusione responsabile e consapevole di una storia d’amore. Sappiamo bene che tutto questo a volte è difficilissimo, ma non per questo impossibile.
Il diritto usa le leggi come strumento per mettere ordine, e non è chiamato ad andare in profondità; il nostro MeToDo non solo considera gli aspetti giuridici – che comunque restano fondamentali – ma anche quelli relazionali, per mettere veramente ordine nel caos della crisi familiare tenendo conto della parte emozionale.
Separarsi con MeToDo vuol dire darsi un tempo per chiudere la questione, ma anche prendersi del tempo per riflettere sulla direzione che si vuole prendere e “scegliere che ci sia luce nel disordine”.
Me – Prendere consapevolezza del vissuto da cui si parte.
To – Definire e integrare gli obiettivi.
Do – Dare concretezza all’accordo.
I vantaggi del nostro MeToDo sia nell’accompagnare le persone in una separazione consensuale sia in un percorso giudiziale sono tanti, e mi piace pensare che si riferiscano proprio all’idea fondamentale di mettere al centro la persona, nella sua unicità:
Mi hanno sempre insegnato che se vuoi fare le cose bene non basta l’impegno ma ci vuole anche metodo. Inoltre, per poter essere davvero flessibili e adattarsi alle diverse situazioni che si hanno di fronte bisogna partire da una solida radice di conoscenza. Come il jazzista per improvvisare deve avere alle spalle anni di studio, così potrei dire che il nostro MeToDo riesce a modellarsi a ogni situazione in modo diverso proprio perché sotto ci sono competenze sperimentate sul campo e pronte ad adattarsi con flessibilità a ogni caso concreto, con un pensiero molto preciso sul modo di lavorare sull’ascolto, e su un dialogo con il cliente rivolto alla ricerca di soluzioni fondate sulla consapevolezza.
Altrimenti, se non c’è alla base un metodo per ascoltare e per aiutare le persone, il rischio è che tutti gli accordi diventino un copia e incolla preconfezionato. Il nostro MeToDo ha l’obiettivo di aiutarti a far sì che il tuo accordo sia tagliato su misura.
il racconto è importantissimo per conoscere una situazione, come un medico che deve osservare ogni dettaglio per fare una corretta anamnesi del paziente.
della tua relazione, delle persone coinvolte, delle loro identità e del loro ruolo nella vita della famiglia.
è normale al momento di separarsi essere radicati nel conflitto e far fatica ad andare oltre un muro di recriminazioni contrapposte. Ma tutti i punti di vista sono degni di essere considerati, anche quelli più distanti: osservare la parte emozionale aiuta a ripulire le ferite e a spostarsi da quelle posizioni che creano immobilità.
capire cosa è davvero importante per ciascuno permette di definire in modo nitido gli obiettivi da raggiungere.
quando si riesce a separare il problema dalla persona è possibile anche cambiare la visione. A quel punto siamo pronti per sederci a un tavolo e mettere a fattor comune le risorse di entrambi in modo creativo per utilizzarle nel modo più vantaggioso per tutti.
l’accordo sarà la conclusione condivisa di un percorso in cui si partecipa attivamente.
Spesso si continua a litigare per somme che non fanno la differenza, o per alcune questioni che rimandano ad aspetti irrisolti: così facendo la battaglia sarà potenzialmente infinita.
Non sempre naturalmente si incontra la disponibilità di entrambi a entrare nella sfera del personale, sebbene non ci sia nulla di più personale di una separazione! Se uno dei due non è pronto ad affrontare gli strumenti di una negoziazione assistita che preveda un percorso di pace anziché una guerra, questo può essere un serio ostacolo alla separazione consensuale. In questo caso, l’unica soluzione che resta è affidarsi a un giudice che prenda lui le decisioni: si va in giudizio e si seguono quelle regole.
In quel contesto il MeToDo può essere di grande aiuto anche applicandolo a uno solo della coppia. Salire sul ring rischia di diventare estremamente doloroso quando non si abbia consapevolezza dei reali scenari e degli obiettivi prioritari, oltre che di tutte le figure che ruotano intorno a quel ring e del loro reale ruolo nel conflitto.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni siamo a tua disposizione.